Il Libro d’Ore Torriani: l’emozione di sfogliare un gioiello

Il Libro d’Ore Torriani è un piccolo offiziolo di preghiere realizzato a Milano intorno al 1495 e deve il suo nome all’antica e nobile famiglia dei Torriani, il cui stemma compare all’inizio del manoscritto.

Un piccolo gioiello

Ben trenta miniature ornano il Libro d’Ore Torriani: dodici illustrano il calendario e diciotto (sei delle quali dipinte a pagina intera) scandiscono gli uffici. Nella decorazione si ravvisa ora l’influenza di Andrea Mantegna ora il riflesso della lezione leonardesca, che proprio in quegli anni stava rivoluzionando la pittura lombarda.

Le illustrazioni del Libro d’Ore Torriani si devono a due artisti. Il primo, autore delle scene figurate e degli smalti della legatura, appartiene all’ambito di Giovanni Ambrogio de Predis, che aveva collaborato con Leonardo da Vinci alla realizzazione della Vergine delle Rocce.

Al secondo miniatore si deve la decorazione dei margini, costituita da tralci fioriti, animali e gioielli dipinti con attenta resa naturalistica. Si tratta del giovane Matteo da Milano, uno dei più importanti e richiesti miniatori lombardi, destinato ad una carriera prestigiosa al servizio delle più celebri famiglie nobili d’Italia.

La realizzazione del facsimile

Caratteristiche dell’opera.

Libro d’Ore Torriani

Riproduzione integrale del codice Ms. 83 della Bibliothèque du Château de Chantilly

Tiratura limitata di 980 esemplari numerati per la diffusione mondiale

288 pagine con 30 miniature, di cui 6 a pagina intera

Legatura realizzata interamente a mano

Tutte le lavorazioni del facsimile sono eseguite da botteghe e maestranze italiane

Elaborato dorso mobile composto da 5 cerniere concatenate formate da 40 cernieroli in argento finemente cesellato

Riproduzione degli altorilievi con resine speciali che simulano le proprietà dell’avorio

Dimensioni del libro chiuso cm 7,1 x 8,3 x 3,2

Coperta in argento massiccio dorato con oro zecchino

Commentario di 176 pagine con 67 illustrazioni a colori a cura di Pier Luigi Mulas

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La legatura

La legatura è forse l’aspetto più straordinario del Libro d’Ore Torriani. Un finissimo intreccio di racemi, volute, candelabre e viticci in filigrana d’argento dorato in cui sono incastonate minuscole sculture d’avorio: otto teste di putto entro medaglioni e due cammei, uno con Santa Caterina, sul piatto anteriore, e uno con Santa Lucia, sul retro.

Squisita è anche la lavorazione dei piatti interni, con due placchette in smalto dipinto raffiguranti da una parte il Bacio di Giuda e dall’altra l’Andata al Calvario, dove nelle fisionomie dall’espressività grave è percepibile un’eco leonardesca. La cornice che racchiude le lastrine è incisa da un tralcio di melagrane e ospita dodici smalti con volti di santi.

La storia del codice

Nel XIII secolo i Torriani furono la famiglia più ricca e potente della città di Milano e raggiunsero l’apice dalla loro potenza durante la Signoria di Napoleone, detto Napo, entrando poi in conflitto con la famiglia rivale dei Visconti. Nel secolo successivo questi ebbero la meglio, ma i Torriani occuparono sempre posizioni di rilievo in tutta l’Italia settentrionale.

Ignota è l’identità del committente, ma senza dubbio il codice fu realizzato per una giovane dama della corte sforzesca. Lo confermano le piccole dimensioni del libro, destinato alle mani minute di una fanciulla, e l’eccezionale preziosità del pezzo, che lo rendono simile a un gioiello.

Le vicende successive del Libro d’Ore Torriani sono avvolte nel mistero. Il Duca Henri d’Aumale, figlio del re Luigi Filippo, lo acquistò all’asta nel 1859 e lo destinò, insieme a centinaia di altri preziosi manoscritti, al suo Castello di Chantilly in Francia, dove è custodito ancora oggi.

La presentazione dell’opera.

L’edizione in facsimile del Libro d’Ore Torriani è stata presentata nel prestigioso Circolo della Stampa di Milano il 30 settembre 2009. All’evento hanno partecipato Fabio Fazio, Flavio Caroli e Pier Luigi Mulas.

La Biblioteca Impossibile

Il Libro d’Ore Durazzo fa parte della collana “La Biblioteca Impossibile”, la più autorevole e preziosa collezione di facsimili dedicata al Rinascimento. Un progetto unico per completezza e rigore scientifico inaugurato nel 1995 dalla Bibbia di Borso d’Este e proseguito, anno dopo anno, con la riproduzione di capolavori assoluti della miniatura: dalla monumentale Bibbia di Federico da Montefeltro al piccolo Libro d’Ore Torriani, dal sontuoso Lezionario Farnese alle celeberrime Très Riches Heures del Duca di Berry.

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